All’Ospedale Santa Chiara di Pisa, da qualche anno gira per le corsie una femmina di rottweiler. Dea è il suo nome ed è entrata nel progetto di pet therapy della struttura. I risultati sono stati, e continuano ad essere, sorprendenti.
Bimbi autistici che hanno aperto una porta sul mondo, passando attraverso gli occhi di un grande cane nero.
Bimbi anoressici che hanno iniziato a mangiare, prima solo in presenza della loro amica, e poi hanno ripreso la vecchia e buona abitudine al piacere del cibo.
Bimbi malati di cancro, disperati e terrorizzati in corsie di ospedale così diverse dalla loro cameretta, che hanno riacquistato sorriso e tranquillità solo accarezzando un crapone grande e nero, ed ora pronti ad affrontare con grinta i disagi del futuro.
E quando i bimbi se ne tornano a casa, sull’ambulanza un posto speciale è riservato a Dea che li accompagnerà sin sulla soglia di casa.
Insomma, un esperimento che elegge il nostro amico cane a guaritore senza medicine, a psicanalista senza divano e a clown senza trucco.
Dea, un nome e un fatto.